Monday, October 13at 7:00pm in UTC+02
Spazio Sant’Apollonia – Salerno
Presentazione della raccolta
ROCKETS
Di Paul Polansky
Illustrazioni di Stephane Torossian
Traduzioni di Claudia Ambrosini
Albeggi Edizioni
Gaza, luglio 2014. L’uccisione di tre ragazzi israeliani scatena nuovamente il conflitto tra Israele e Palestina. A farne le spese è il popolo della striscia di Gaza, soprattutto i bambini: ne restano uccisi 500, oltre 2000 le vittime totali, 100.000 le persone che restano senza una casa. Da parte israeliana le vittime sono 67. E’ una guerra che non risparmia niente e nessuno, neppure luoghi intoccabili come scuole dell’Onu e ospedali. Paul Polansky decide di pubblicare una raccolta di poesie nelle quali prende le distanze dal Governo di Israele ma soprattutto prende le distanze dall’uso indiscriminato e cieco della forza. Polansky dà voce senza filtri ai peggiori risvolti dell’animo umano; le sue poesie sono irridenti, grottesche. Egli ricorda la necessità di andare alla fonte del conflitto, alle sue cause, che risiedono nella protratta occupazione israeliana dei territori palestinesi, ma ricorda anche la necessità di trasformare la resistenza violenta palestinese in resistenza passiva, non violenta. Le mie poesie non abbracciano, nè condividono, in alcun modo, la resistenza violenta – scrive nella sua introduzione – se Hamas avesse seguito l’esempio di Martin Luther King adesso avrebbe il suo Stato. Un libro controverso, proprio come il nome di questa collana di poesia, e come commenta l’editore nella postfazione: la poesia civile è affilata come lama di coltello e a nulla serve censurarla o mitigarla. E’ solo ferendo a morte il lettore che il poeta può riuscire ad ottenere da lui l’attenzione che serve a una profonda richiesta di pace. La poesia che serve scava le coscienze e può esistere solo se conserva questa funzione contro tutti gli equilibri, le convenzioni e gli opportunismi.
